Questo post è dedicato a cou.cou.ja e a suo marito che mi hanno fatto tanto ridere
Io, scrutando con occhio malefico l’albero dipinto in salotto: “Amore, ‘scolta, ho bisogno di leggerezza, qua dobbiamo snellire”.
Nonostante l’ambiguità di quest’affermazione (IO ho bisogno, NOI dobbiamo), nessuna frase fu accolta con più entusiasmo dal tuli-minimal-marito. Chè in questa casa è tutto un esercitare la sottile arte del compromesso, tra la sua propensione rigorosa/nordica/essenziale e la mia colorata/vintage/accumulativa. Il risultato è che in casa nostra vige uno stile eclettico che ormai è diventato anche uno stile di vita, visto che non ci piace incasellarci in parametri troppo rigidi.
Comunque.
I Tulibimbi ora son cresciutelli, il salotto non è più una sala giochi e il suo aspetto multicolore/scuola dell’infanzia non va più bene. E’ giunto il momento di eliminare l’albero, con tanta gioia del mio grazioso consorte.
Tanta gioia sì, ma anche tanto giramento di attributi coniugali, visto che la parte brutta (coprire l’albero col colore bianco) come sempre è toccata a lui.
Momento verità: coprire un dipinto sulla parete, soprattutto se ci sono il rosso e l’arancione che continuano a riproporsi come l’aglio mangiato a spicchi interi, richiede un alquanto considerevole numero di mani di colore. Prima mano: quasi inesistente. Terza mano: il dipinto inizia a sbiancarsi. Ottava mano: “se mi metto qui, vedo ancora qualche ombra” (disse, analizzando la parete controluce per stanare il minimo difetto). Decima mano: ok, ci siamo. Il tulimarito sostiene che, negli anni, la metratura di casa nostra sia diminuita, a forza di perdere centimetri in strati su strati di colore. A me, la sua, sembra una visione catastrofista.
Qualche finesettimana fa, quindi, ci siamo dedicati a tre lavori: dipingere di bianco la parete con l’albero e ridecorarla, dipingere di bianco il tavolo nero e cambiargli il ripiano, snellire quest’expedit, in attesa di sostituirlo con una vecchia credenza da ristrutturare, che ancora non abbiamo nemmeno trovato, figuriamoci ristrutturato – e, siccome la ristrutturazione sarà opera mia, il Tulimarito vede già all’orizzonte l’evaporazione dell’attuale prevalenza nordica del salotto. In realtà, l’evaporazione è già iniziata. Perchè, dopo aver imbiancato tutto (parte noiosa), è subito giunta l’ora della decorazione (parte briosa) e, in questo frangente, San Pinterest, il patrono intergalattico di tutti i creativi compulsivi, mi è stato di grande aiuto. In questa cartella ho raccolto poche idee, ma molto mirate, per realizzare una wall mood board. Ci è piaciuta subito (a tutti e due all’unanimità! miracolo!) la soluzione con la rete, perchè quando ci stufiamo mi stufo, è sufficiente staccare tutti i ciccioli che ci sono appesi e mettergliene degli altri. Questo sistema è perfetto per entrambi: per lui, perchè spera di non dover più perdere superficie calpestabile e per me, perchè posso cambiare spesso, secondo le stagioni, l’umore, le festività e le infatuazioni del momento, senza troppa fatica. Quindi per ora ci ho appeso: illustrazioni a tema orso (la mia infatuazione del momento), campioni di carta da parati (imperituro amore), oggetti sparsi, ritagli e qualche decorazione natalizia.
La parte che al Tulimarito è piaciuta ancora di più è questa: la rete costa solo 1,99. L’abbiamo trovata da Leroy Merlin, ma fonti accreditate mi dicono che si trova in tutti i negozi e magazzini per l’edilizia, è una rete da massetto e la vendono in fogli di circa 1×2 metri, anche se poi si può tagliare facilmente con una pinza per ottenere la misura che si vuole. Poi si appende alla parete con qualche chiodino (in alto, ma anche in basso, in modo che stia tesa) e ci si sbizzarisce con le decorazioni.
Ma più che concentrarvi sulla rete, vi prego di complimentarvi col Tulimarito per il magistrale imbiancamento del muro, perchè come lui, nessuno mai!
PS: il mega-5 è un meraviglioso regalo di Simona Leoni
bravo Tulimarito! La rete mi piace da morire, magari copierò! baci
ci puoi appendere anche qualche riciclattolo!
Bellissima idea… io in questo periodo me la immagino tutta luccicante…
La foto che ti hanno fatto è stupenda.
p.s. con te non riesco a lavorare… adesso per la prossima mezz’ora mi perderò in qualche progetto
ahah cavoletti! Dovevo pubblicare in pausa pranzo! Ma nooo, distraiti! eheheh 🙂 La foto è sempre opera del tulimarito! Sarà contento quando glielo dico
Mi piace un sacco!!!!
A breve dovrò cercare una nuova casa e questa idea penso che me la segnerò! 😉
Dai che bello casa nuova. Segna segna!
Ebbene, il Tulimarito ha molte cose in comune con il mio moroso: anche lui avrebbe appprezzato un sacco il costo della rete! Gli farò leggere questo post, così si sentirà meno solo (e magari lo convinco a dare il bianco!)
La super-economia è un argomento assolutamente convincente, dico io!
Adoro le reti e mi piace un sacco come l’hai arredata 😉
Grazie Sere!
Posso ridere??? Comunque venuta benissimissimo! E, per inciso, anche io e cou.cou.ja ci siamo fatte diverse risate chiacchierando di voi Emoticon tongue
direi che “emoticon tongue” voleva essere questo 😛
eheh avevo capito!
Dietro una grande donna c’è sempre un Tulimarito che fa il lavoro sporco. (sì sì, come no 😉 )
ahaha Laura!
bellissima idea finale….ma complimenti al marito….dal mio primo esperimento murale di tanti anni fa il dolce consorte ha porto il regale pennello a me cedendo il lavoro e ho risolto con solo tre mani…prima grattando la parete con una paglietta fine e poi passando una spugna bagnata…metodo che utilizzo ancora ogni qualvolta un mio disegno murale cede il passo alla voglia di altro….
Ciao Gloria grazie! Abbiamo usato quel sistema un’altra volta, ma pur comprendo tutto con i teli e bagnando, la polvere di muratura era ovunque. Preferiamo dare qualche passata di bianco in più sul disegno 🙂
Bellissima idea Anna! Ottimo lavoro.
Quasi quasi demolisco la pegboard ?e corro da Leroy Merlin a procurarmi la rete da muratore ?