(Premessa: qualche tempo fa sono stata contattata da Etsy per il progetto #etsymeetsitaly. E così ho fatto shopping. La prima cosa che mi sono comprata è stata una giraffa di Poosac.
Ho pubblicato la sua foto su Instagram e vi ho chiesto: bene, e adesso, che nome le dò? E voi, che non mi deludete mai, vi siete scatenate e mi avete tirato fuori nomi bellissimi, buffi, perfetti per lei. Ma uno mi ha toccata più degli altri: Iolanda).
E adesso vi beccate una storia semplice, come se uscisse direttamente da “La casa nella prateria”, tranne che non c’è la prateria. Quand’ero bambina (mi piacerebbe che mi immaginaste con un vestito a fiori e la cuffietta, ma molto più probabilmente indossavo i jeans con le toppe alle ginocchia), con mia mamma, facevo quasi ogni giorno una strada di Vicenza per andare a trovare mio papà al lavoro. Si chiama Corso Fogazzaro ed ha dei portici bellissimi.
Sotto i portici, una volta su due, anche solo per un saluto e poche chiacchiere, ci fermavamo in un negozietto di quelli che oggi non esistono più. Vendeva prodotti per la pulizia della casa e della persona, profumi, saponette di tanti colori, polveri per il bucato, scaglie di marsiglia. Entravi lì e tutto odorava di pulito. Quasi quasi ti aspettavi di incontrare Coccolino in carne e pelucchi fluffosi.
Non può succedere nulla di brutto in un posto che profuma così di buono! E poi c’era la proprietaria: una signora simpaticissima, sempre sorridente, sempre gentile. Di quelle persone che ti domandano “Come stai?” perché ci tengono a saperlo davvero, non per educazione.
Quando fui un po’ più grandina, mi regalò una boccetta di profumo al mughetto. Era il mio primo profumo e lo adoravo.
Poi la proprietaria è andata in pensione ed ha chiuso il negozio. Si chiamava Iolanda. Quel profumo al mughetto, non l’ho mai più ritrovato.
Quando una di voi ha proposto il nome Iolanda per la giraffa, mi si sono risvegliati questi ricordi e scegliere è stato facilissimo. E siccome sono un cuore di burro, mi sono anche un po’ commossa.
Ma non è solo per il cuore di burro. E’ perché tra quel negozietto sotto i portici e un brand handmade come quello di Poosac, o il mio, c’è tanto in comune. C’è il desiderio di accogliere le persone in un posto profumato dove niente di brutto può succedere. C’è che le parole fast o global o iper non esistono. Ma ci sono sorrisi, ricordi, una porta che tintinna allegra. C’è che, quando si chiede “Come stai?” è perché ci interessa davvero. C’è che una buffa giraffa può raccontarti di un fiore, di una mamma e una bambina e dei jeans con le toppe.
Lucia Curzio dice
Tu racconti sempre storie bellissime!
Anna dice
Lucia che bello che ti piacciono, grazie!
pamela sacca dice
Non ho il cuore di burro ma ho adorato questa storia!
Anna dice
Ehehehe e son contenta!
Monica dice
Grazie! Con il tuo racconto la mia pausa-yogurt di metà mattina è stata perfetta!
Anna dice
Eh son contenta di aver condito il tuo yogurt, grazie Monica!
Annalisa Guarelli Pedrina dice
Che bel ricordo! Anch’io ho nostalgia di quei negozi dove il cliente era quasi un amico, dove si facevano quattro chiacchiere, dove non c’era bisogno della Fidelity Card!
Anna dice
proprio quelli Annalisa, non ce n’è bisogno perchè non sei un numero tra tanti!
Teresa dice
Mi è sembrato proprio di vedere quella bimba sotto i portici, nel suo mondo pieno di profumo e fantasia. Grazie
Anna dice
Grazie a te Teresa!
Lallabel dice
Dolce e semplice come un mughetto ?
Maria Elena dice
????
Anna dice
Un bacino!
la vale dice
Quando succedono cose che fanno scaturire ricordi emozioni e profumi, si prova un’emozione tutta particolare! Grazie per condividerle con noi!!
E grazie per Poosac, non lo conoscevo e non si può resistere a tutti quegli animaletti…occhi a cuore!
Anna dice
E’ vero, è un’emozione particolare! Grazie a te Vale 🙂
elisabettafvg dice
Il profumo dei mughetti!!!che poesia! che bei ricordi! buona settimana!
Anna dice
Elisabetta grazie, anche a te!
mycountryroom dice
Un tuffo nel passato ci riporta ai buoni sentimenti ed alle cose semplici di una volta. MI è piaciuta molto la tua storia così nostalgica ma così vera.