Oggi sono troppo contenta perchè ho un’ospite! Si chiama Anna Turcato, è una consulente d’immagine e style strategist e la sua missione è aiutarci a trovare un’immagine coerente con chi siamo davvero e col messaggio che vogliamo trasmettere. Perchè è vero, l’abito non fa il monaco e non si dovrebbe giudicare dalle apparenze, ma il modo in cui ci presentiamo può trasmettere moltissimo di noi, a livello personale, ma anche professionale. Io non sono un’esperta di moda, ma mi piace e mi sono accorta che avere uno stile personale aiuta a COMUNICAR-CI e, ancor più se facciamo un mestiere creativo, può diventare anche il primo strumento per raccontare quello che facciamo. Perciò ho intervistato Anna facendole domande mirate su quest’argomento e lei è stata generosissima nelle risposte, regalandoci tanti consigli, qualche esercizio e tante moodboard ispirazionali. Ci sono delle vere perle di saggezza tra le sue parole!
Ci puoi raccontare in cosa consiste il tuo lavoro e in che modo aiuti le persone che si rivolgono a te? Che differenza c’è tra chiederti una consulenza d’immagine oppure una style strategy?
Il mio lavoro consiste nell’ascoltare con gli occhi una storia e aiutare chi si rivolge a me ad esprimere al meglio il suo racconto attraverso la sua immagine.
L’aspetto fisico, i colori, la personalità, lo stile di vita, i desideri tutto deve essere compreso e valorizzato in uno stile unico e personale.
L’approccio strategico può essere più o meno orientato in un’ottica di obiettivi business a seconda delle richieste e le esigenze del cliente.
Per esempio: nel tuo lavoro ci metti la faccia? Partiremo da lì. Colori e forme dovranno valorizzarti, esprimere il meglio di te e far risplendere la tua marca personale, cioè quello che ti rende diverso dai tuoi competitor, al fine di ottenere un racconto per immagini coerente in ogni suo dettaglio.
Spesso per chi fa la creativa di mestiere, l’handmade è non solo un lavoro, ma anche uno stile di vita. Che consigli puoi dare ad una creativa affinchè il suo stile sia un veicolo per comunicare la sua creatività?
Prima del consiglio dò un esercizio. Prova a farti questa domanda: cosa è la creatività per te?
Hai trovato la risposta?
Prova a visualizzarla, dai a questa idea forme e colori.
Bene. Adesso guardati allo specchio. Il tuo stile, i vestiti e gli accessori che hai scelto cosa dicono? Rispondono alla domanda che ti sei fatta senza che tu debba aprire bocca per spiegarlo?
Non ci sono seconde occasioni per fare una buona prima impressione.
Quando incontrerai qualcuno la tua immagine comunicherà prima che tu possa aprire bocca. Non puoi farci niente: è proprio il nostro cervello che funziona così, tanto vale insegnarle a parlare con il tuo vocabolario.
Ad una fiera davanti al tuo stand, nelle foto sul tuo sito, sulla tua pagina Facebook, su Instagram, nei tutorial e durante gli eventi: chi ti osserva deve capire subito, oltre alla tipologia di oggetti che produci e vendi, anche e soprattutto il mondo creativo che questi sottendono.
Un consiglio per mostrare la creatività.
Usare gli abbinamenti dei colori e delle stoffe in maniera armonica ed originale e non temere l’utilizzo di capi un po’ particolari come le scarpe argentate: (cliccando sulle foto verrete inviate alla moodboard con tutti i credits degli abiti e accessori)o la gonna metallizzata:
Nel libro “The handmade marketplace”, Kari Chapin dà molti consigli su come affacciarsi al mercato dell’artigianato. Uno di questi è: “Be a walking advertisement”, che non significa diventare un cartellone pubblicitario ambulante, ma inserire nel proprio outfit quotidiano qualche elemento che parli del proprio lavoro, perchè ogni posto può generare occasioni per promuoversi e se si ha qualcosa da far vedere, ci si promuove meglio. Tu cosa ne pensi? Questo è facile da fare se si producono bijoux o abiti, ma come si può fare se i manufatti sono d’altro genere? (complementi d’arredo per esempio o prodotti per bambini?)
Uno dei consigli che anche io do alle creative che si rivolgono a me è esattamente quello di Kari. Indossare qualcosa prodotto da noi è una dei modi più semplici ma anche efficaci per farsi promozione senza dover parlare e a prova di timidezza.
Oltre che essere un buon metodo per identificare e scremare il tuo target.
Chi si prenderà la briga di farti i complimenti per quello che indossi sarà molto più facile che diventi un acquirente o un supporter.
Non puoi indossare lo scaffale o i peluche che hai creato? fai l’esercizio che ti ho consigliato prima sulla visualizzazione del tuo universo creativo e metti quelle forme e quei colori nel tuo look.
Ti faccio due esempi pratici:
Fai scaffali in colori pastello con decorazioni glitter: inserisci questi elementi anche nel tuo abbigliamento.
Crei peluche per i bambini con la maglia perché ti piacciono tutte le cose calde, morbide e carezzevoli. Il tuo stile trasmetterà una sensazione calda, morbida e carezzevole nelle forme e nei dettagli.
Oggi non ci si fa vedere solo in occasioni dal vivo, ma anzi, spesso e volentieri si usano i canali di comunicazione online ed ognuno ha le sue regole. Anche il nostro stile deve adattarsi al canale/luogo in cui ci troviamo? Prepararsi per farsi una foto o per tenere un workshop ad un evento è la stessa cosa? O,al contrario, dobbiamo considerare aspetti diversi?
La comunicazione deve essere coerente e sottendere sempre lo stesso messaggio.
Se fai la creativa la tua attività sei tu e più sei onesta e coerente più il messaggio è autentico e non rischia di scadere nel tempo o disorientare chi ti segue.
Se questo messaggio viene ripreso da uno stile e da una immagine che gli rispondono perfettamente senza forzature tutto è più facile, anche per te.
Sentirsi a proprio agio nei propri panni è la base per permettere al nostro corpo di parlare attraverso i vestiti. Se è vero che la tua immagine può aiutarti a confermare il tuo messaggio, deve farlo in maniera naturale.
Parliamo della comunicazione attraverso le fotografie: consigli di usare il fotoritocco o le funzioni che ti tolgono d’un botto 10 anni d’età e tutte le imperfezioni, oppure è meglio mostrarsi al naturale?
In foto non ci piacciamo mai, ai miei corsi racconto che questo succede perché la percezione di noi è falsata dalle nostre aspettative. Quindi quando ci guardiamo nelle foto difficilmente ci piacciamo, magari succede dopo qualche anno quando finalmente osserviamo la nostra immagine come se fosse quella di qualcun altro. E quindi con più clemenza e oggettività insieme.
Però davvero vogliamo che le persone che ci hanno visto in foto, magari sui social network, poi quando ci vedono dal vivo si lascino sfuggire frasi come “ti pensavo molto più giovane”?
Dai su, restiamo seri e restiamo sempre noi stessi. Nessuno ha le nostre imperfezioni, andiamone fieri!
Ci puoi suggerire un esercizio pratico da fare davanti all’armadio? Cosa teniamo/cosa eliminiamo?
Se apri quelle ante e guardi cosa c’è dentro cosa vedi? Puoi esclamare: questi vestiti sono proprio io? Raccontano proprio quello che sono e vorrei che gli altri percepissero di me? O quegli abiti mi nascondono invece?
I nostri vestiti sono i nostri compagni di vita. Sono sempre con noi, ci fanno compagni in ogni momento, bello o brutto, ci conoscono benissimo.
Osservali. Cosa ti dicono di te? Ti piace il loro messaggio? Ti rappresenta?
Tieni quello che ti somiglia, che ti fa sentire a tuo agio e ti fa venire voglia di sorridere.
Elimina quello che non metti mai perché in fondo senti che non parla di te.
E metti la riserva sul nero in favore dei colori.
Una creativa è spesso molto felice di lavorare da casa, sola soletta, mostrandosi di rado. Schiva, timida, a volte preferisce perfino usare il proprio logo anzichè la propria foto. Che consigli puoi dare per superare la timidezza?
Capisco e conosco bene questa dinamica.
Però è uno sbaglio pronunciare frasi come:
- sono timida
- quello che conta sono le mie creazioni
- ma cosa importa alla gente di me, conta il servizio, non la persona o che io abbia una bella faccia.
La concorrenza è sempre più ampia ed è sempre più difficile per il consumatore valutare la differenza, anche di qualità, tra le offerte. La scelta molto spesso viene fatta “a pelle”, a sensazione, sulla fiducia. E cosa è in grado di far nascere in prima battuta questa sensazione positiva di fiducia?
Vedere a chi mi sto rivolgendo. Vedere la persona che c’è dietro a un servizio o a un gioiello fatto a mano. Attraverso le tue foto, nella pagina di presentazione nel sito, o in quel piccolo riquadro che è la foto profilo sui social network. Partirà da lì, da questa prima impressione a distanza che maturerà in pochi secondi e condizionerà il desiderio di rivolgersi a te.
Non c’è nessuno strumento tanto potente quanto l’immagine per poter veicolare il tuo messaggio con forza e con immediatezza. Meglio essere in grado di padroneggiarlo.
E ricorda, se sei timida l’immagine ti aiuta: parla per te.
Anche con le scritte sulla tua maglietta o i disegni sul giubbino che rimandano al tuo mondo creativo.
I mercatini sono delle occasioni per apparire dal vivo. Se sono d’inverno e all’aperto, però, lo stile “fagotto informe” è l’unico possibile per sopravvivere alle lunghe ore al freddo. Come possiamo essere stilose anche infagottate?
Questa è un’ altra domanda che mi fanno spesso le artigiane che si rivolgono a me per una consulenza o vengono ai miei corsi. Perché proteggersi dal freddo significa infagottarsi? Cappello, guanti, sciarpa: sono tutti elementi in più per raccontare il tuo stile e il tuo mondo creativo. E per spiegare la tua capacità di abbinare i colori.
Approfittane no?
Che tu abbia uno stile chic:
Io penso proprio che Anna ci abbia dato moltissimo su cui riflettere e tanti stimoli per passare dalle parole ai fatti senza timore. Ma non finisce qui! Il 5 marzo parteciperò, con altre alunne, al suo corso Vintage Look qui a Vicenza, dove imparerò a metter subito in pratica la teoria, ad applicare le suggestioni della moda del passato al mio stile quotidiano e dove cucirò con Maria Ferrero un capo vintage tutto per me! Se qualcun’altra è attratta da questo succoso programma, c’è lo sconto tuliamiche! Basta digitare #tuliamiche nel form d’iscrizione (qui) per pagare 260 anzichè 290 euro! E già che ci insegna a metterci la faccia, questa è Anna!
diafoletto dice
WOW!!!
Anna dice
Chiara ???
Lallabel dice
Tanti preziosissimi consigli! In pratica… devo comprare un cappotto caldissimo e stiloso per i mercatini invernali XD
Anna dice
E usare il berretto del colore dei tuoi occhi!
Fabiola dice
Ahi ahi ahi, nota dolente non sono una fissata con i vestiti e cambio stile come cambio calligrafia.
C’è da lavorarci su di brutto, AIUT’!
Anna dice
eeeh ti capisco! Io con molti bassi e qualche alto sto provando a lavorarci da un paio d’anni, ma ogni tanto esce fuori la buzzurra che è in me!
Fabiola dice
Io d’inverno vivo in un plaid -.-‘ almeno con il caldo riesco ad essere per lo meno presentabile
Anna dice
ahahaha il plaid-style!
Francesca dice
Davvero interessante!
Grazie degli spunti di riflessione.
la effe
Anna dice
Non c’è di che Francesca, spero ti siano utili!
Sara Pisciali dice
Bello ☆☆☆☆
Anna l’ho seguita al Mammacheblog e oggi, come in quella giornata, regala sempre ottimi consigli ☆☆☆☆
Anna dice
Sara che bello!!! mi sarebbe piaciuto esserci ☺
giorgia ghezzi dice
Ma che forte! Mi ha fatto venir voglia di aprire subito le ante del mio armadio…
P.S: tu in versione vintage devi essere un amore!
Anna dice
anche tu! <3