Ogni anno, quando è circa metà luglio, il Tulilab finisce dentro grandi scatole e poi dentro un portapacchi a uovo dalla serratura malefica che si blocca sempre.
I bimbi, il cane, il gatto ed io, occupiamo molto meno spazio: due borse (di quelle rinforzate per fare la spesa) con i nostri vestiti e un’altra, grande, con i libri.
Così partiamo per Creta con la nonna, perchè i nonni stanno a Creta. Ci vogliono due giorni interi e due navi per arrivare. La fortuna del mio lavoro è che posso farlo ovunque, basta avere scatole abbastanza grandi per ficcarcelo dentro. Può sembrare lungo, un viaggio di due giorni, ma non potremmo fare altrimenti, chè cane e gatto e pacchi e auto sono un po’ difficili da mettere su un aereo. E poi la verità è che, quando siamo ancora sulla prima nave e cominciamo a vedere un paesaggio in cui tutto è azzurro, un po’ alla volta diventiamo azzurri anche noi. Un viaggio lungo ci dà il tempo di colorarci di nuovo.
Anche la casa cretese è colorata. E’ arredata con soluzioni molto semplici ed economiche, spesso di recupero, che le danno un carattere allegro e giocoso. D’altra parte questa casa è nata con un’anima giocosa, perchè prima apparteneva ad un clown. Io non l’ho conosciuto, ma lo so che era un tipo simpatico. Si capisce dall’impronta del suo piede, impressa sul pavimento di cementite.
E poi cosa c’è, nella casa cretese? C’è che il bagno non può essere davvero un bagno, se per entrare sembra di varcare i battenti di un saloon (poco importa se in passato sono stati due persiane):
C’è che lo specchio non può essere un vero specchio, se è nato da una finestra: dev’essere un modo per affacciarsi su se stessi:
C’è che anche una persiana grande può rinascere porta:
E che semplicissime scale di cemento, così handmade che non hanno un gradino uguale all’altro, diventano la strada per OZ se la battuta è dipinta a mano libera di giallo:
Infine c’è che, se hai bisogno di una credenza, non la comperi, ma la costruisci, (l’ho raccontato QUI) così entra a far parte delle storie di famiglia, con i quadri del nonno e le impronte di uno strano clown:
PS: ho provato a fare una foto da fuori, ma la visione d’insieme è impossibile causa verdura! Comunque eccola!
Lucia Sandini dice
Una nuova credenza, creata sul posto, oppure quella nata a Vicenza, della quale ricordo tutto il percorso creativo, smontata e portata a Creta?
Casa magnifica! Felice vacanza.
Anna dice
Creata sul posto Lucia! Quella che ricordi tu credo proprio sia questa qua, che abbiamo costruito qua. Un bacio a te!
isabodesign dice
Questa casa è bellissima e il modo in cui la descrivi ancora di più. Complimenti di cuore.
Anna dice
Grazie, Isabo cara!
ioladani dice
Che bella! Grazie, daniela
Anna dice
Daniela un bacio!
Gio dice
non sapevo avessi i noni a Creta, che meraviglia!
Anna dice
Sono i miei genitori, ma li chiamo nonni perchè qui sono sempre stati “i tulinonni”
Aldabra dice
Bellissima la scala! (Bellissimo tutto *_* e fortuanti anche il cane e il gatto!)
Anna dice
eh quelli son proprio due pacchiologi professionisti!
monila dice
Una meraviglia…dev’essere difficile salutarla a fine estate !
Anna dice
Un po’ sì un po’ no… è anche dolce il ritorno.
kiki dice
Leggendo questo post si sente il profumo di casa e di Creta!!!
Bellissima!
Anna dice
Profumo di olive e di terra rossa per te!
elena giovanetti dice
Sono appena rientrata da Paros… la Grecia mi ha chiamato tutte le volte che doveva essere un nuovo inizio… la fine dell’università, l’inizio di una relazione. Tra una volta e l’altra posso passare poche estati o molti anni, dipende dalla vita d’altronde… che decide quando farmi girare vorticosamente direzione.
Se dovessi definire la mia Grecia direi che è aspra… come la sua rada vegetazione, il meltemi e il sapore del mare. Direi che è intensa… come il sole cocente,e i suoi colori.
Ho pensato spesso all’idea di viverla un pò di più… ma non credo mi appartenga fino in fondo. Non riesco a domare questa asprezza, sento il bisogno di ritornare al bosco.
Ma con queste foto invece sembra proprio che quest’isola ti appartenga come ricordano i tuoi occhi che ne rappresentano il colore primario.
grazie per questa condivisione, ti abbraccio
Anna dice
Sai Elena che hai ragione? Forse è proprio la sua asprezza che permette di entrare in contatto con le parti più intime e silenziose di sè. Credo sia una terra speciale perchè ti ricorda sempre quanta meraviglia possa esserci, oltre l’asprezza. Come quando svolti l’ultima curva riarsa e ti appare un mare così bello da mozzare il fiato. Se passerai di qua, in un’altra tua fase di passaggio, fammi un fischio!
Elena Giovanetti dice
Lo farò, un po ‘ perché amo fischiare fin da piccola e in po’ perché dal mio fischio son certa che tu ne faresti uscire un incantevole uccellino. Perché l’incanto e la poesia ci abitano entrambe. Grazie… a presto
Lallabel dice
Beh… A parte la credenza, non so chi l’abbia resa così “tuli” ma se è nata da un clown credo che essere “tuli” lo avesse nel DNA (anche le case lo hanno!)
Siriana dice
È bellissima, davvero!
Shaula dice
c’è che questa casa è meraviglia e magia. Incanto e delizia. Colore e leggerezza. Tale casa, tale Anna. (O tuli casa, tuli Anna ?)
Federica dice
Che meraviglia di posto, Anna. Siete una famiglia fortunata e attenta alle gioie della vita! Un bacio di bentornati.
Francesca dice
..ho letto questo post..e oltre a lasciarmi trasportare dalle tue parole, come anche dai tuoi lavori, come anche dai tuoi colori..questa volta mi porto a casa una frase
“Un viaggio lungo ci dà il tempo di colorarci di nuovo”
ecco…grazie!
Francesca
Anna dice
Francesca, grazie di cuore!