Hai presente il diario di Bridget Jones? Comincia con una lista di buoni propositi lunga una pagina.
Anche io una volta facevo così, mi scrivevo giù un sacco di piccoli e grandi obiettivi e dopo un pezzo mi accorgevo che non riuscivo a starci dietro. Ovviamente pensavo di essere io quella non brava a mantenerli.
“Buoni propositi” , “Brava a mantenerli”… quanto giudizio in queste parole! Dev’essere per quello che è così difficile mantenerli, perchè ci giudichiamo ancor prima di decidere cosa scrivere, in quella lista, figuriamoci dopo! Quando me ne sono accorta (mica da tanto eh), ho cambiato prospettiva perchè ho capito due cose:
- non li chiamerò più buoni propositi, ma “traguardi luminosi”, oppure “sfide”, perchè le parole che scegliamo sono importanti ed io ci voglio mettere positività e giocosità;
- fare una lunga lista è trooooooppo per me! Rischio di sentirmi sopraffatta. Meglio concentrarmi su poche cose alla volta. E cerco anche che siano in qualche modo coerenti l’una con l’altra, perchè il percorso diventa contemporaneamente e paradossalmente più forte e più facile.
Quindi, le mie sfide sul piano personale di quest’anno, partono tutte, indovina un po’? Dalla mia parola dell’anno! CUORCONTENTO. Comodona questa Tuli, eh!
Prima sfida: voglio leggere tutti i libri che ho comprato e mai aperto, prima di prenderne di nuovi. Quello in libreria è uno dei miei shopping preferiti e, a prima vista, privarmene non sembra un’operazione troppo contenta. Ma vedere quella fila di libri intonsi che si allunga sulla cassettiera vicino al mio letto è peggio: mi dà continuamente la sensazione di aver lasciato qualcosa in sospeso. Ma qualcosa di bello! Che senso ha rimandare continuamente questa bellezza?
Seconda sfida: dopo averne sentito parlare a lungo ed in molte occasioni, l’anno scorso finalmente ho “messo la testa” negli argomenti riguardanti la fast fashion e la moda sostenibile. Perchè dico “messo la testa”? Perchè, come spesso mi accade, conoscere le cose in teoria è un discorso, ma per farle mie mi serve una presa di coscienza consapevole. E spesso questo non avviene subito, ma quando sono pronta. Nella lontana ipotesi che tu non sappia di cosa sto parlando, in fondo al post ti metto qualche link utile***. Qui ti dico solo che la mia seconda sfida è che quest’anno mi comprerò vestiti nuovi solo se ne avrò davvero bisogno. E quando succederà saranno solo di tre tipi: possibilmente fatti a mano da colleghe artigiane OPPURE di seconda mano OPPURE prodotti in maniera sostenibile. Non c’è bisogno di spiegazioni per capire quanto questa sfida sia meravigliosamente CUORCONTENTO
Terza sfida: voglio far contento mio cuore anatomico e la mia salute in generale. Lo sto facendo curando particolarmente l’alimentazione e l’attività fisica. Non lo faccio per dimagrire nè per motivi estetici, ma perchè ormai non si può più fingere che lo stile di vita non si ripercuota sulla nostra salute. E, per me, non ha senso dirsi che alla fine non ne vale la pena, che è tutta questione di probabilità, che magari fai sforzi e cambiamenti e poi ti ammali lo stesso perchè non c’è certezza. Per citare Umberto Veronesi “fare prevenzione è un investimento in salute, sapendo che nessuno ci fa firmare un contratto di sicura ed eterna giovinezza, ma un piano di investimento in benessere, quello sì”.
Forse queste tre sfide ti sembrano un po’ un minestrone, ma io invece ci vedo un filo conduttore che è il volersi bene e il prendersi cura di sè: della propria mente, del proprio corpo e della consapevolezza di essere parte del mondo.
***Documentario “The true cost”, lo trovi su Netflix e itunes, qui c’è il trailer
Cos’è la Fashion Revolution qui
Un articolo di Gaia Segattini su come trovare alternative sostenibili qui
Il canale Youtube di Carotilla che si occupa spesso di quest’argomento
ioladani dice
Mi piacerebbe che ci fossero tante persone come te, magari non tutte ma tante tante, ti auguro una giornata serena, Daniela
Anna dice
Che commento dolcissimo Dani, grazie!