Settimana scorsa, dopo aver pubblicato questo post sulla mia parola dell’anno di quest’anno, CUORCONTENTO, ho ricevuto un sacco di richieste di consigli: “Oh Tuli! Non riesco a trovarla ‘sta parola, non so come fare, non riesco a capire se quella che penso sia giusta, perchè ha senso trovarla…”
Allora senti, io non sono un’esperta, seguo soprattutto l’istinto e i segnali che leggo intorno a me, quindi non ho le competenze per insegnare alcunchè, ma posso sicuramente raccontarti cosa ho imparato da quando cerco la mia parola dell’anno e dirti perchè, o come, secondo me, vale la pena provare.
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Ti insegna un sacco di roba, soprattutto su di te.
Manifestare la parola dell’anno, sia a livello personale che professionale, è una specie di percorso interiore che si costruisce giorno per giorno verso le mete che quella parola ti suggerisce. Un anno è un tempo molto giusto per viverla profondamente. All’inizio è quasi facile, le connessioni ed i percorsi vengono fuori quasi automaticamente. Ma più vivi queste connessioni, più intuisci che ci sono mille sfumature e decine di applicazioni. Tutte in qualche modo possono darti qualcosa e quello che poteva sembrare un percorso molto semplice e mirato diventa un viaggio molto di più ampio e prezioso. Per esempio, parlavo con un’amica che l’anno scorso aveva scelto la parola “Leggerezza”. L’aveva scelta per un motivo chiarissimo: dimagrire. Ma, nel corso dell’anno, si è liberata di zavorre che offuscavano la qualità delle sue giornate, si è tolta pesi dal cuore, si è allontanata da relazioni e situazioni inutilmente faticose, è riuscita a dire cose che teneva dentro da troppo tempo, ha imparato a non dare peso a problemi che vedeva solo lei, andando dritta all’essenza delle cose, si è alleggerita di un bel po’ di inutili sensi di colpa. Alla fine non è dimagrita, ma caspita, se è si sente leggera!
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Più la dici più si avvera.
Forse c’entra con la legge dell’attrazione, forse si tratta di allinearsi con l’universo, ma per me funziona così, che più la dici, più si avvera, e l’ho capito quando ho fatto il contrario, cioè non l’ho detta. L’anno scorso la mia parola dell’anno è stata Poesia. Volevo che fosse una ricerca intima di bellezza, di profondità, di sguardo attento. Perciò non l’ho detto a nessuno, ma il non averla condivisa ha fatto sì che perdesse forza un poco alla volta. Invece, se la dichiari, succedono due cose: la prima è che sei consapevole di aver preso un impegno pubblico (fosse anche solo con la tua famiglia) e quindi sei più motivata a perseguirlo, la seconda è il dialogo che nasce con chi ti ha ascoltata e da cui arrivano un sacco di spunti, riflessioni e condivisioni. E poi, rivelarla può aiutare qualcun altro! Per esempio, la settimana scorsa, quando ho raccontato di CUORCONTENTO, sai cos’è successo? Che qualcuno mi ha scritto:”Tuli, sai che c’è, io la mia non la trovo, mi prendo la tua che mi piace un sacco!” … mi sembra fighissimo aver acceso un focherello in qualche cuore, se l’avessi tenuta per me, non sarebbe successo! E qui veniamo al punto tre, il mio preferito.
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se non la cerchi solo per ciò che può dare a te, ma anche per per ciò che tu, attraverso di lei, puoi dare agli altri, è meravigliosamente più forte.
E’ successo con “gentilezza” e non sto a raccontarti tutta la storia delle Gocce Gentili (vai QUI se non ne sai nulla). Cuorcontento, per esempio, per me non è solo una ricerca interiore, un atteggiamento che voglio avere e che mi è già congeniale (sarebbe troppo facile!). Ma è chiedermi: cosa posso fare per far sorridere altri cuori, anche solo per un attimo? Come posso parlare, come posso lavorare, quali gesti posso condividere? E, rispondendomi, mi son venute un sacco di idee. Ho inaugurato una piccola rubrica sulle stories di Instagram che non ha ancora un nome, ma sarà ogni lunedì: in quell’occasione ti consiglierò qualcosa (un film da vedere, un libro da leggere, una ricetta da provare, un oggetto-mai-più-senza…) che secondo me renderà il tuo cuore contento. E poi, scriverò anche un post al mese qui nel blog, offrendo stimoli e suggerimenti su come “allenarsi” ad essere un cuorcontento (me l’avete chiesto: ma come fai tu? ecco, io credo che, oltre ad un’indole caratteriale, si possano scegliere i propri pensieri, si possa scegliere la loro QUALITA’ , credo che ci si possa allenare ad avere un cuore contento e ti racconterò come faccio io). E poi sto preparando vari contenuti (free printable, challenge, liste… ) che metterò in newsletter. E poi mi è venuta un’altra idea che farà contente le mie clienti. E poi… chissà, è solo gennaio!
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Trovati un modello (no, non un figaccione).
Un consiglio che ti danno gli esperti è trovare una persona o un personaggio che tu identifichi con la tua parola dell’anno, affinchè sia un esempio ed uno stimolo, a volte un obiettivo. Ti confermo che ha molto senso farlo! Per CUORCONTENTO ne ho due. Uno è famoso: Lorenzo Cherubini, con il suo inno alla vita e con l’urgenza inestinguibile di celebrarla. E l’altra, lei non lo sa, è la mia amica Mayda, che non ha certo una vita facile, eppure, con le sue parole sempre dolcissime, mai banali, mai urlate, mi insegna ogni volta la grandezza dell’amore, mi allarga proprio il cuore. Gliel’ho anche detto: “Che culo che ho, ad avere una Mayda nella mia vita!” Prenditi un modello e quando ti sembra che la tua parola si spenga un po’, vallo a cercare e si riaccenderà.
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La parola dell’anno si manifesta continuamente, se tu ti metti in ascolto.
E’ davvero pazzesco! E forse è per questo che non mi affido alle carte o a qualche elemento esterno per trovarla, perchè lei è già lì che mi aspetta, prima ancora che la riconosca. Poi, quando la vedo, diventa un’amica che mi tiene per mano. Mi ricorda l’atteggiamento che voglio tenere di fronte alle persone ed alle situazioni. Incappo in una persona astiosa e rancorosa? Mi faccio scivolare addosso le sue parole, e sorrido, perchè lei un cuorcontento evidentemente non ce l’ha. Qualcosa non è come speravo, e mi prendo una delusione, come mi è successo da poco? Sorrido e la metto in prospettiva, perchè la vita è molto più di questo. Una mia amica sta facendo un percorso emotivamente impegnativo? Ogni tanto le scrivo e le mando qualche battuta scema, perchè, anche se non renderà il percorso meno impegnativo, almeno ci faremo insieme una risata.
E qui mi fermo, ma prima di salutarti ti suggerisco invece due strumenti pensati da chi, al contrario di me, se ne intende davvero e ti aiuta a trovare la tua: il corso gratuito in 5 email di Susannah Conway e, tutto italiano, il progetto Incanto di Ilaria Ruggeri.
Happy w.o.t.y. !
elisabettafvg dice
Sempre super positiva! Brava! Io continuo a riciclare carta per i segnalibri , le tue “GocceGentili” … sparsi un pò in giro per il Friuli Venezia Giulia e non solo….ne ho sparsi alcuni anche a Mantova a settembre durante il Festival della Letteratura! 🙂 Che sia un anno ricco ricco di contentezza, di positività.Bacione.
Anna dice
Ma figata!!! Vai così Elisabetta, e chi ci ferma a noi!