Quando mi invitano ad un market solitamente il mio sguardo si fa vuoto come un pozzo buissimo e la mia risposta è: “Grazie, ma no”. In realtà, in passato, ho partecipato a qualche market e le mie esperienze sono state tutte positive. Ma allora: perchè no?
Sostanzialmente i miei motivi sono due:
- PRATICO: il principale e più ingombrante. Non riesco ad inserire nel mio flusso lavorativo una produzione extra di articoli destinati a questo tipo di occasioni. Ho fatto molta fatica, essendo per natura più istintiva che metodica (tradotto: se voglio riesco a fare un casino assurdo), ad avere un’organizzazione del lavoro efficace ed efficiente. Ho proceduto per tentativi ed errori, ho provato diverse agende, planning, to-do list e i più disparati consigli fino a trovare un mio metodo. Ora riesco a lavorare con un buon ritmo, ma senza fretta e a metterci comunque moltissima cura. Riesco a dedicare al customer care tutto il tempo che merita, senza l’ansia del “sono rimasta indietro”. Riesco a sviluppare nuovi progetti senza trascurare le commissioni. Riesco a studiare. Perchè dovrei impelagarmi in un’attività extra-ordinaria e così impegnativa come preparare BENE un market?
- PSICOLOGICO: secondario. Sulla mia spalla sta sempre seduta l’Annina insicura, quella che dice: “E se va male? E se non vendi niente? E se spendi un sacco tra quota di partecipazione, viaggio e pernottamento e non ti rifai nemmeno delle spese?”
Perciò da quasi tre anni non avevo più messo il naso fuori dal Tulilab. Poi però Ellis e Mabel mi hanno invitata a partecipare al Sunday Market nella mia città (Vicenza) che si è tenuto domenica scorsa. Lo conoscevo già e non potevo proprio dire di no. Le organizzatrici sono gentili, sorridenti e attente (e non è così scontato eh!); e poi è un evento in cui puoi esporre solo se hai partita iva (ed io avevo proprio voglia di confrontarmi con dei colleghi che hanno fatto davvero della propria passione un lavoro). E poi gli espositori sono selezionati secondo criteri che attraggono il pubblico che io cerco. E poi era nella mia città (cioè spese ridotte al minimo).
Così ne ho approfittato per fare un esperimento (mi han dato della salama per questo, ma io volevo mettermi nei panni delle mie alunne della Colibrì Academy del corso base, che hanno appena iniziato, per loro è quasi tutto una “prima volta” e le insicurezze regnano sovrane nei loro animi dolcini). Così non ho detto a nessuno che avrei partecipato. A qualche amico, sì. Ma non ho pubblicato nulla sulla mia pagina facebook e nulla su Instagram. Non ho detto “Venitemi a trovare!” Volevo sperimentare se le mie cose piacciono al punto di acquistarle anche a chi non le ha mai viste. Volevo vedere, per esempio, se le facce delle persone sorridono davvero quando vedono i biscù (sì, lo fanno).
Com’è andata? Benissimo! E quindi ecco perchè, secondo me, vale la pena partecipare ad un market almeno una volta ogni tanto:
- Ci si interfaccia con un pubblico diverso. On-line si costruisce un rapporto basato sulla familiarità, la fiducia, l’affinità. On-line ci si sceglie, si dialoga, ci si affeziona reciprocamente (sì, io mi affeziono alle mie tuliamiche. Sono una sentimentalona e me ne vanto!) Invece se qualcuno ti incontra dal vivo per la prima volta non c’è affezione, non si è costruito nulla insieme. E’ un pubblico che non ti ha scelto, quindi la domanda è: ti sceglierà, adesso che ti ha conosciuta? Se la risposta è sì, lo stai facendo bene.
- Vedere le reazioni spontanee delle persone dal vivo è una misura efficace per capire se le tue cose piacciono. Bisogna essere consapevoli che è un’occasione per ricevere delle conferme, ma potrebbe anche essere uno stimolo a mettersi in discussione.
- Hai l’occasione per vedere in pratica se quello che pensi sia il tuo target, corrisponde a verità. Ecco, ho potuto vedere che sì, io la mia cliente ideale la conosco e la riconosco. Da come cammina, da com’è vestita, dal sorriso aperto e gentile, dall’atteggiamento allegro e spontaneo. E’ una che non se la tira e che è bella perchè è vera. La individuavo già da lontano e pensavo: “sì, è lei”. Così adesso voglio ancora più bene di prima alle mie Tuliamiche!
- Se non riesci mai a fare magazzino come me… partecipa ad un market e avrai un po’ di scorte anche tu! (magari te ne rimangono pochine – e te lo auguro! – ma sempre meglio di zero)
- Si conoscono nuove persone, nuove realtà lavorative anche molto diverse. E più sono diverse, più sono stimolanti;
- E poi, se va bene, c’è anche la gratificazione economica, e non è certo un aspetto da buttare!
Adesso rimetto il naso nel Tulilab per un altro bel pezzetto, ma intanto tu potresti dirmi che ne pensi: hai mai partecipato a qualche market? Perchè sì, perchè no? Com’è andata? Ce l’hai anche tu, appollaiata sulla spalla, la piccola te insicura? Se è così, ripetiti come un mantra il motto colibrino “Keep calm and kill calimero”!
Anna Perini dice
Sai che non sapevo fossi di Vicenza?
Ho letto volentieri il tuo articolo. Non ho Partita Iva, il mio è ancora un hobby e prevalentemente mi occupo della mia famiglia con casa, orto e giardino annessi, però ho partecipato ad alcuni mercatini e soprattutto sono una frequentatrice di eventi del genere e conocordo pienamente con: uscire fa bene alla propria attività esattamente per le ragioni che tu dici. Online è più facile che le persone acquistino solo perché c’è empatia tra chi vende e chi compra ma dal vivo le cose cambiano6Ss
Anna dice
Ciao Anna, sì sono di Vicenza! Tu non sei lontana, vero? Secondo me non è più facile vendere on-line, anzi, richiede tantissima cura e tantissimo lavoro. Ma un lavoro diverso, fatto di elementi meno tangibili, ma significativi. Per qualcuno sono percorribili con soddisfazione entrambe le strade, per alcuni una prevale sull’altra, ma come dici tu sono esperienze da fare. Se ti capita di venire da queste bande, fammi un fischio!
Anna Perini dice
Mi sono spiegata male, non è che sia più facile vendere online, ma credo che lì faccia molto quello che tu trasmetti quotidianamente e comprano da te perchè oltre al prodotto piaci tu.
Nei mercatini invece è più il prodotto che deve attirare assieme a come lo presenti. Tra l’altro da mercatino a mercatino il target cambia tanto.
Io sono di Poianella. ?
Virginia dice
Ciao Anna 🙂
A me piace fare i mercatini (quelli validi però) perché non avendo un negozio è l’unico modo di interfacciarmi con le persone, chiacchierare, spiegare da dove nascono i miei bijoux 🙂 e nonostante per me sia faticoso il doppio (non ho la macchina quindi carico un carrello con tutta la roba…si anche il tavolo e il gazebo :-)) la soddisfazione la sera è tanta 😀
So che é un rischio, soprattutto economico, ma per fortuna per adesso mi è successo solo una volta di non rientrare con le spese e infatti su quel mercatino ho messo una pietra sopra 🙂
Anna dice
Virginia, ma non ho parole, carichi tutto su un carrello? Questa sì che è determinazione, passione, voglia di fare. Bravissima, ti meriti tutta la soddisfazione che ricevi!
Virginia dice
😀 sì perché l’alternativa era non fare niente 🙂 e poi carrello fa rima con RavaNello 😀
Ago e Fimo (EMI) dice
Ciao Tulimami,
Le tue creazioni strappano un sorriso sempre e comunque e sono tenerissime! Io ho iniziato da pochissimo, ma sono sempre più convinta di fare della mia passione il mio lavoro, perchè sono me stessa e dono il mio talento al mondo. Per ora sto proponendo un pò di tutto quello che so fare, ma vorrei avere una linea tutta mia e un pò più particolare che mi rappresenti veramente. Ho messo su un blog in cui mi piace parlare dei miei interessi perchè scrivere mi è sempre piaciuto. Mi hanno proposto da poco di partecipare ai mercatini per hobbysti ,non è proprio la stessa cosa di un market, ma la sensazione è quella di scendere in strada “nuda”… senza il monitor che si pone fra noi e la nostra potenziale cliente!Ma allo stesso tempo mi sento motivata a fare di più e a verificare cosa piace e cosa no.Mi aspetto di conoscere tante altre persone creative e questo è sempre un arricchimento!Sono sicura che sarà una bella esperienza!
Anna dice
Ma grazie Emanuela, sei dolcissima! Son sicura che un po’ alla volta troverai una linea TUA, in cui ti riconosci e in cui anche gli altri ti riconosceranno. Per i market: vedrai che andranno bene… e poi saranno comunque esperienze che ti porti a casa e da cui imparare qualcosa. In bocca al lupo!
diafoletto dice
Sei troppo modesta!!! liberati di quella palla al piede di annina …
Un abbraccio dalla tua tuliamica (che non riconosceresti…)
tulimami dice
Hai ragione Chiara! Un po’ alla volta, la ascolto sempre meno, quella là, ma com’è difficile! Non ti riconoscerei? Allora sei la mia (bellissima) eccezione!
Gaia dice
Cara Anna, ho appena finito di scrivere un post sulla bella giornata passata a un market, esco da FB ed entrò nella mail e trovo la notifica del tuo post che parla della stessa cosa. Una bella coincidenza per cui non posso non commentare. Mi ritrovo nelle tue parole ed è per questo che continuo a farli nonostante la fatica fisica e quella psicologia, cercando però di selezionarli in modo molto accurato. Ci sono market in cui ti senti bene, in cui il luogo e le persone ti accolgono per cui a tua volta anche tu accogli e ti apri a nuove conoscenze. Dove incontri persone che alla fine ti stringono non una ma due mani, come a suggellare qualche cosa di nuovo che nasce. Questo da’ molta soddisfazione oltre al fatto di poter raccogliere tante tante informazioni. A volte invece non fai la scelta giusta e ti ritrovi sulle spine tutto il giorno. In ogni caso sono esperienze da fare, perche anche se spesso vengono considerati un canale di vendita minore e non tanto qualificante, soprattutto quando si definiscono “mercatini”, in realtà a ben pensarci sono la forma più antica di commercio.
Anna dice
Ma dai, una coincidenza/non coincidenza! Hai ragione, bisogna selezionare l’evento più giusto per te, anche se non è sempre facile capire e anche se, mi dicono, lo stesso evento una volta va bene e magari quella dopo molto meno. Chi non risica non rosica, però, giusto? (ma tu hai fatto i disegni del notes per la c+b academy? )
shaula dice
Mi ritrovo in moltissime cose che hai scritto (ma va?..;-)).
Io di mercatino ne ho fatto solo uno, ed è stato entusiasmante per certi aspetti: lo stupore e l’ammirazione, vera, spontanea, sincera, di chi posava gli occhi su un mio libro e iniziava poi a sfogliarlo, consapevole, avendo toccato con mano, di quanto lavoro ci sia dietro. cosa che purtroppo on line fatico a far arrivare alla gente.
La curiosità e i sorrisi. La cliente ideale, che sì è proprio come te l’eri immaginata. E purtroppo a volte è squattrinata proprio come te l’eri immaginata,quindi ci fai una lunga chiaccherata, vi trovate e ritrovate in un sacco di cose, e alla fine se ne va senza aver comprato nulla, ma tu sei comunque più ricca di prima.
E gli aspetti meno belli: la sfacchinata, quelle tre ore in cui non si ferma manco un cane a posare un occhio sulle tue cose, il freddo, le persone che strabuzzano gli occhi quando gli dici il prezzo di un tuo articolo (“così taaaantooooo? pensavo dieci…” mi ha detto una, rimettendo giù un libro come se stesse toccando qualcosa di infetto…). E i costi del mercatino, del trasporto, della trasferta….ecco i costi sono una nota dolentissima. Purtroppo.
E quindi ti capisco benissimo: uno ogni tanto, ma ben selezionato.
Comunque mannaggia a te che non hai detto niente, altrimenti sarei venuta volentieri a trovarti! ti perdono solo perchè quella domenica era una bellissima giornata e io fatto con marito e bimbi una bellissima gita a Chioggia e al mare, birbante di una tulimami che non sei altro!
In realtà, scherzi a parte, mi piace un sacco anche questo tipo di esperimento che hai fatto, di proporre le tue creazioni in modo quasi anonimo.
Anna dice
Ma tu non hai bisogno di un’occasione per venirmi a trovare, basta che ci mettiamo d’accordo! Cos’ vedi dove ho piazzato la nuvola ehehehehe
Lallabel dice
Ovviamente concordo in pieno, infatti scrissi alcune cose simili tempo fa. Io invece sono più “di là” (nei market) che di qua (nell’online). Adoro i market! Certo ci sono moltissimi rischi ma ogni evento è un’avventura da ricordare e una delle cose che adoro di più è conoscere gli altri creativi. Con alcuni di loro si sono instaurate belle amicizie, può esserci cosa migliore?
Anna dice
Forse la chiave è proprio lì: che li adori!
Elena Giovanetti dice
Io sorriderei a vedere le tue creazioni a kilometri di distanza e so che è così perchè quando mostro a qualcuno la tua pagina instagram… un sorriso ci scappa sempre.
Tornando ai mercatini… ho fatto l’ultimo la mattina che ho scoperto di aspettare mia figlia. quasi 12 anni fa.
All’epoca non c’era tutta questa cultura dell’handmade, si vedeva tanto decoupage e tanti gioielli. il mio popolo fatato di fate, elfi e folletti di lana cardata attirava sguardi e sorrisi di meraviglia. Non sono mai stata una venditrice, a me bastava la meraviglia…
Non ho mai amato le richieste delle persone che si avvicinavano al mio banco… “mi fai una fatina rosa?”, avrei voluto rispondere: “no… ma c’è quella verde salvia che sta guardando proprio te”. Ma dire di no non è mai stato il mio forte quindi mi affrettavo a dire di passare fra 20 minuti che sarebbe stata pronta. Come non sono mai stata capace di preparare un mercatino solo con le cose più “vendibili” … amo gli elfi sopra ogni cosa, con le gambe lunghissime e le orecchie a punta, forse li amo solo io e poche rare anime.
Ad ogni modo, grazie Anna per avermi fatto fare un tuffo nel passato… e forse chi lo sa potrebbe anche essere un futuro. Mi spaventano un pò questi mercatini super originali, questo mondo che almeno nel milanese sembra essere abitato da pochi eletti, ma se ci fosse spazio per un pò di magia… io tornerei.
grazie anche per i biscù elefanti che hai rifatto per me e mia figlia… forse non ti ho mai ringraziato… lo faccio ora!
un abbraccio… Elena
Anna dice
Elena ma figurati, io ringrazio voi due per la pazienza che avete portato. E se ricomincerai a far volare le tue creature magiche, vorrei tanto incontrarle!
Blog A Cavolo dice
Pochi market ma buoni. Io penso che partecipare a quelli giusti sia perfetto per me, per farmi conoscere dal vivo e far vedere di che pasta sono fatta. L’angoscia di andare in perdita non mi fa mai azzardare e alla fine mi pento sempre di non aver portato più prodotti, ma che ci vuoi fare? Mi accontento di rientrare nei costi, fare un piccolo “guadagno” e della felicità che mi porta conoscere persone che seguo o mi seguono.