Questa puntata dell’Immaginort* doveva arrivare in marzo, ma mi son sentita davvero in difficoltà a procedere con un progetto buffo come se niente fosse mentre il mondo intorno a noi crollava di nuovo. Immagino che questo sentimento sia condiviso, ma anche criticabile, perché, ed è vero, è importante andare avanti. Però, se sei qui, probabilmente condividiamo la necessità di prendersi un tempo e uno spazio per elaborare i sentimenti, i sensi di colpa e l’impotenza. Poi, ok, andiamo avanti.
Dunque: parliamo di insetti fermissimi! Che è così che mio figlio chiamava, quando era piccolo, gli insetti nelle teche o scatole entomologiche, hai presente? Quelle che trovi nei musei di scienze naturali con farfalle colorate, ragni pelosi e formiche giganti tutti belli catalogati e soprattutto immobili. Tu hai paura degli insetti? Non scappare!
Quello che faremo oggi è una teca entomologica di insetti che non farebbero paura nemmeno ad un moscerino, ma in compenso fan sorridere. Anche la zanzara, che non fa paura, ma ha il record dei record in FASTIDIO.
Per realizzarla ti occorreranno:
- carta e matita (o sketchbook) per i bozzetti
- DAS, pennelli e colori acrilici per i corpi
- fil di ferro per zampe ed antenne
- carta bianca per le ali (ritagli piccoli recuperati da altri lavori vanno benissimo)
- il coperchio di una scatola (io ho usato quello di una scatola di cioccolatini) per fare la teca
- carta colorata per decorare il fondo della teca
- colla
Sai che l’immaginort inizia sempre dall’osservazione della realtà e prosegue con la tua interpretazione di ciò che hai osservato (e questo è anche un buon modo per non copiare: partire dalla realtà che ci circonda e reinterpretarla a modo nostro, senza guardare gli altri come la modellano, dipingono, raffigurano).
Perciò, quello che dovresti fare è osservare gli insetti che ti circondano, mentre vai in passeggiata o te ne stai seduta in giardino o al parco. Oppure puoi cercarli su google o su Pinterest. Oppure puoi guardare quelli fermissimi nelle teche del museo, se ne hai uno comodo. E poi prendi il tuo sketchbook e li disegni. Massima libertà e divertimento, qui. Grandi o piccoli, colorati o in bianco e nero, verosimili o fantastici, iniziati male e mollati lì oppure “guarda che bene che mi è uscito”. Questa è la fase in cui prendi confidenza con la tua lettura personale di quello che hai visto. La mia, è stata così:
Puoi disegnarne quanti ne vuoi. E poi, scegline qualcuno da far uscire dal foglio e da mettere nella tua teca. Io ho scelto la zanzara, una libellula e due falene, una smilza e una larga.
A questo punto, seguendo il tuo bozzetto, con il DAS, modella i corpi degli insetti che hai scelto e, con la carta bianca, ritaglia le ali:
Mentre il das è ancora fresco, ritaglia le antenne e le zampe, se occorrono, dal fil di ferro e inseriscile nella posizione corretta. Poi, dovrai lasciare asciugare il das e ci vogliono tante ore! Oppure puoi asciugarlo in forno, che non è la mia procedura preferita perché, se non si presta attenzione, si rischia che si formino delle crepe. Se scegli il forno, però, rimuovi le antenne, tanto il buco è fatto, potrai reinserirle successivamente.
Quando tutti i pezzi saranno pronti, ritagliati e asciutti, potrai sbizzarrirti con la pittura. I colori acrilici vanno benissimo sia per le ali che per i corpi. Sono molto comprenti e stratificabili. Usa il tuo stile e la tua immaginazione, per colori e decori. Pensi di non avere un tuo stile? Ecco, esercizi così sono l’occasione per iniziare a svilupparne uno. Dai che oggi siamo coraggiose, non abbiamo paura degli insetti e nemmeno di fare ricerca. Questi sono i miei 4 moschettieri (le ali si attaccano con una goccina-ina di colla) :
Ultima ma non ultima: la teca! Puoi realizzarla con il coperchio di una scatola (la mia era di cioccolatini) e della carta colorata per decorare il fondo (oppure puoi scegliere di dipingerlo con gli stessi colori che hai usato per gli insetti). E poi ci incolli gli insetti.
L’uso della teca, lo lascio pensare a te. Appenderla, lasciarla sola o farne tante, inserirla in una composizione naturalistica, fare uno scherzo ad un’amica molto fifona… vedi tu! Io per ora l’ho appoggiata sul comodino e, siccome mi era venuta un po’ vuota (ci sarebbero stati anche 5 insetti, la prossima volta imparerò ad abbondare!) ho disegnato delle cornici attorno ad ognuno.
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