Di solito dedico il primo articolo di gennaio alla parola dell’anno, ma stavolta, prima di parlarti della parola che ho scelto per il 2021, penso che sia interessante aggiornarti su come sta andando la mia vita sul piano della sostenibilità, dopo che nel 2019 ti ho tartassata in lungo e in largo con lo zero waste. Nella mia esperienza, le parole dell’anno non nascono e non finiscono col calendario, ma restano dentro di me, continuano a lavorare, diventano parte della mia vita. Dunque, dopo tutto quel parlare di cambiamento verso uno stile di vita più sostenibile, una riduzione degli sprechi, una diminuzione dell’impronta ecologica, quali abitudini ho mantenuto e quali ho perso? Che cosa è entrato davvero e permanentemente nelle mie giornate e che cosa, invece, ho lasciato?
Ho pensato di fare con te il punto della situazione in modo spudoratamente sincero e l’ho suddiviso per macro argomenti.
SPESA ALIMENTARE
La spesa alimentare è stata la parte più facile da cui iniziare e resta quella più facile da mantenere: facciamo sempre la spesa sfusa per tutto quello che possiamo ( farine, cereali, legumi, pasta, frutta e verdura, sale zucchero, pane, cose per la colazione come corn-flakes, uvetta, scaglie di cocco, ecc.) e, con altrettanta soddisfazione, continuiamo con il meal planning settimanale: programmando in anticipo i piatti che cucineremo, riusciamo a fare una spesa molto mirata e non produciamo avanzi, scarti, cibi dimenticati nel frigo o scaduti. Ovviamente, non tutta la spesa è packaging e plastic free: prendiamo confezionati latte, yogurt, tofu, legumi cotti, ma anche marmellate, creme di frutta secca, conserve, passate, pastafrolle e pastasfoglie.
Momento confessione. C’è un cosa che potremmo comprare sfusa ( e lo abbiamo anche fatto, per un po’, ma poi siamo tornati sui nostri passi): il caffè. Abbiamo la macchinetta del caffè in camera, proprio accanto al letto: svegliarci al mattino e berci il primo caffè senza nemmeno alzarci, soltanto allungando il braccio, mentre fuori è buio e frescolino e noi siamo al calduccio sotto le coperte, con un buon profumo che si sparge nell’aria, è un vizio che ci siamo tenuti.
ATTREZZATURE DA CUCINA
Le caraffe per l’acqua del rubinetto, le usavamo anche prima e continuiamo su questa strada. Idem per le borracce. Non so quanto tempo sia passato da quando è entrata in casa l’ultima bottiglia d’acqua di plastica! Allo stesso modo, resistono benissimo i beeswax wraps (i panni di stoffa rivestiti di cera da usare al posto della pellicola), lo scottex lavabile (anche se usiamo ancora quello di carta per le cose davvero schifosine da pulire, come il vomito del gatto), lo scopino per i piatti in legno a cui sostituire la sola spazzola, i tovaglioli di stoffa (non sapevo in che macroargomento inserirli, li ho messi qui!)
PULIZIA CASA
La maggior parte dei detersivi che uso sono ricaricabili, ma, durante questi mesi di pandemia, ho adottato anche detersivi per pavimenti e bucato di quelli antibatterici, anti di qua e anti di là, che sono plasticoni. Non lo so se questi prodotti siano specchietti per le allodole o seriamente utili ed efficaci, ma usarli mi ha fatto sentire più tranquilla.
CURA DELLA PERSONA
Questo, nel tempo, si è rivelato un tasto un po’ dolente. Ci ho provato tantissimo, testando un sacco di prodotti solidi o plastic free, ma non ho trovato validi sostituti per tutto (ovviamente questa è la mia esperienza e non è generalizzabile): deodorante, dentifricio, creme per il corpo o il viso, e alcuni prodotti per i capelli come trattamenti o maschere, nella versione solida o plastic free non mi hanno conquistata. Così, per questi prodotti, sono tornata un po’ indietro, scegliendoli con l’inci più green possibile, e, possibilmente, con un packaging riciclato. Resistono bene i saponi per le mani ed il corpo e gli shampoo solidi, che uso alternandoli ai prodotti per il curly method. Super promossi e duraturi sono anche i dischetti levatrucco lavabili, gli assorbenti lavabili, gli spazzolini a cui sostituire solo la testina, il filo interdentale non confezionato e gli uriculì al posto dei cotton-fioc.
ALIMENTAZIONE
L’alimentazione è quello che molti chiamano l’elefante nella stanza, quello di cui tutti parlano e di cui tutti fanno fatica a parlare. Ma che l’alimentazione vegetale sia la più sostenibile, lo sappiamo, vero? Ridurre, fino ad eliminare, il consumo di carne, pesce e derivati ha un grande impatto per chi vuole diminiure la propria impronta ambientale. Io sono ancora onnivora, ma la mia alimentazione è all’85-90% vegetale. Per diverso tempo mi sono regolata a naso, seguendo a grandi linee la piramide alimentare, ma, in questo ultimo anno, complice anche l’immobilità da lockdown e il bisogno di comfort food, e volendo evitare il più possibile cibi animali, mi ero sbilanciata un po’ troppo verso i carboidrati e, alla lunga, mi son sentita appesantita, gonfia, e anche meno energica del solito. Allora sono andata da Natascia, che è una dietista la cui missione è legumizzare il mondo e le ho chiesto di aiutarmi ad avere un’alimentazione bilanciata, con una corretta distribuzione di frutta, verdura, carboidrati e proteine, prevalentemente di origine vegetale. Trovare una professionista che mi ha guidato e sostenuto in questo percorso, è stato un passaggio importante, perché un paio di anni fa mi ero rivolta ad una dietista, che però era contraria alla sostituzione delle proteine animali con quelle vegetali ed il risultato era stato che io mi ero convinta di dover consumare carne o pesce quasi ad ogni pranzo e cena se volevo “mangiare sano”. Ora, grazie alla guida di Natascia, mi sento bene, più leggera, energica, attiva e soprattutto sicura di star mangiando in maniera equilibrata e, nel contempo, più sostenibile per il pianeta.
ARMADIO
Se dovessi darmi un voto, mi darei 6+. Anche questa la sappiamo: l’industria della moda e la fast fashion hanno un peso importante nell’inquinamento. Io, ormai da anni , non compro più nelle catene di fast fashion e prediligo l’usato, il fatto a mano, il made in Italy. Non in maniera esclusiva, però: sono meno attenta sull’abbigliamento sportivo e devo ancora imparare a selezionare bene il materiale dei filati. Insomma, mi capita ancora di comprare qualcosa in misto acrilico e, soprattutto, non ce la farò mai ad avere un armadio minimalista o un guardaroba capsula. Certamente compro meno e compro meglio, ma compro (quando posso) anche cose che non sono necessarie, soltanto perché mi piacciono. Perché, l’abbigliamento, per me, è un divertente mezzo espressivo e forme e colori e fantasie sono attraenti come calamite potentissime. Non riesco a mettere troppi limiti!
Mi sembra di averti detto tutto, come vedi non sono affatto perfetta, ma i cambiamenti sono stati tanti e duraturi. Nel complesso sono soddisfatta, ma anche consapevole di poter fare altri passi lungo questo percorso.
Ma raccontami di te, come sta andando il tuo percorso verso uno stile di vita più sostenibile? E se hai domande, come sempre, mi trovi qui.
Chicca dice
Bello questo consuntivo, dovrei farlo anch’io! Alcuni prodotti li ho scoperti proprio partendo da te, poi ho proseguito. Per me la parte più semplice è stata la cura personale e a seguire la piluzia domestica, mentre abitando in un piccolo centro ho problemi col cibo (ad eccezione di frutta e verdura) e devo ricorrere a Negozio Leggero online. Per alcuni aspetti ho coinvolto la famiglia, per altri non ci sono ancora riuscita…ma non demordo!!! sono vegetariana da più di 10 anni, ho smesso di bere latte e sto cercando di trascinare il resto della famiglia verso un’alimentazione sempre più sostenibile ed etica (il libro di Safran Foer ha fatta la sua parte!). Insomma, si va avanti a piccoli passi e si cerca di migliorare…
Anna dice
Ah, Safran Foer è davvero un faro per tante persone, anche per me! (curioso come ognuno ha il suo percorso, quello che per te è più difficile, per me è più facile, e viceversa… l’importante è darsi da fare!)
Benny dice
Posso chiederti cosa non ti ha convinta di dentifricio e deodorante solido?
Vorrei passare allo zero waste quest’anno, per quanto possibile, e la cura del corpo mi riserva qualche cruccio 🙂
Anna dice
Ho provato vari dentifrici e deodoranti, ma o c’era troppo bicarbonato (quindi troppo “polverosi”), o non erano efficaci (soprattutto i deodoranti)… ora ne sto provando uno che mi sembra buono, se mi piace ve lo dico!
Sinfo☀️ dice
Ciao!
Brava mi è piaciuto molto l’articolo!
Io ho trovato lo sbiancante della saponaria semplicemente favoloso!denti bianchissimi!
È vero , è in polvere ,ma a contatto con l’acqa Diventa gel e fa una schiuma leggera♥️Ha passato anche il test marito ??