Vi capita mai di imbattervi in qualcosa, uno sguardo fugace, un istante soltanto, l’ombra di un volto, che però vi tocca profondamente? Forse perchè quell’istante è un istante di voi, perchè quell’ombra accende un pensiero? Così mi è successo qualche giorno fa.
Era una di quelle giornate azzurre d’autunno e stavo volando come un siluro in bicicletta (in bici è più divertente se voli). Zona a traffico limitato, pedalavo in salita. Sul marciapiede alla mia destra, camminava lentamente una ragazza. Indossava un cappottino rosso molto grazioso e sbarazzino, occhialoni da sole ed un grande cappello a tesa larga. Sarà per quello che l’ho osservata, per il cappello. Proprio mentre passavo, immaginatevi la scena al rallentatore, si è tolta gli occhiali e si è asciugata una lacrima con la mano. Anche lei mi ha vista.
E’ uscita col cappello e gli occhiali perché stava già piangendo? Perché sapeva che avrebbe pianto?
Avrei voluto fermarmi, chiederle: “Cosa c’è che non va, ragazza triste?” e consolarla. Ma ho avuto troppo pudore. Perchè si ha sempre pudore del dolore degli altri, e del proprio? E così ho continuato a pedalare.
Però non possiamo lasciare questa storia in sospeso e secondo me è andata così.
La ragazza triste si sta per laureare in Design della Moda allo IUAV di Venezia. Durante l’estate, con il suo ragazzo, ha fatto grandi progetti. Appena dopo la laurea, avrebbero dovuto partire per Parigi, dove lei voleva prendere una specializzazione in fotografia e fare uno stage e lui, che lavora da casa, avrebbe continuato a farlo esattamente come qua. Sognavano un appartamentino sotto i tetti, una stuoia di paglia, un materasso sui pallet e lampadine appese ad un filo.
Invece l’altro giorno lui l’ha lasciata. Le ha detto che non se la sentiva di partire con lei, che non l’amava abbastanza per cambiare vita.
Lei non ha visto solo la fine di un amore, ma di un’idea, di un progetto, di un sogno e di un viaggio.
E non riusciva più a fermare le lacrime.
La ragazza triste ora nella borsa ha un biglietto singolo di sola andata per Parigi, la domanda di ammissione al corso di fotografia e una lista di stanze da prendere in affitto tra cui scegliere.
Quando partirà, con una grossa valigia caricata sul treno che viaggia di notte, le scenderà l’ultima lacrima.
E per le vacanze di primavera, me la immagino così:
(references: foto 1, foto 2, foto 3)
Claudia dice
Forse sarà proprio su quel treno, dopo aver pianto l’ultima lacrima, che la ragazza si renderà conto di avere un foglio stropicciato in tasca con poche e misteriose indicazioni su un luogo segreto e magico, nel cuore di Parigi
Anna dice
oooooh bellissimo! Scommetto che è una libreria… tu che dici, Claudia?
Elena giovanetti dice
Grazie di questa favola triste e dolce…
Anna dice
Elena grazie a te.
latorredelleidee dice
Mi è sembrato di pedalare in salita accanto a te e di vedere un faccino triste ma risoluto sotto un gran cappello con la tesa oscillante ad ogni passo….. come fai a rendere così bene con le parole ciò che vedi con gli occhi e con il cuore????
Grazie per questi minuti che mi hai regalato….Buona giornata ???
Anna dice
Tu sei proprio una tesora, grazie a te per queste parole!
Sara Dadamour dice
Oooh! ❤ piccole meraviglie che riempiono il cuore.
Anna dice
Sara, grazie!
Nicky dice
Io ,come sai,(ma te lo ripeto anche qui) aspetto, il tuo primo libro:che sia di fiabe per bambini o un romanzo per adulti…Decidi tu,ma decidi!;-)
Anna dice
Nicky mi sembra un progetto così più grande di me, scrivere un romanzo… però a forza di dirmelo, mi avete acceso una fiammella!
Nicky dice
P.S. La virgola dopo “aspetto” è scappata da non so dove:una virgola dispettosa!