Non vedevo l’ora di scrivere questo post! Chè io me lo chiedevo e so che in tante ve lo chiedete.
A non andare (quasi) più al supermercato, scegliendo di comprare sfuso, nelle botteghe o direttamente dai produttori, si risparmia oppure no? A non andare più al centro commerciale, perchè lì c’è pienone di fast fashion e brand poco o per nulla sostenibili, orientandosi verso acquisti eticamente ed ecologicamente consapevoli, si spende di più oppure no?
Ovviamente io non posso rispondere a queste domande in maniera generale, ma posso dirvi come sta andando a noi. Ogni famiglia ha le sue abitudini ed esigenze e quindi posso solo dirvi com’erano le nostre, come sono adesso, e cosa è cambiato per le nostre tasche, se è cambiato qualcosa.
PREMESSA IMPORTANTISSIMISSIMA: ho già avuto occasione di dirlo, ma è importante ribadirlo. Qui non puntiamo allo zero waste puro e totale. Cerchiamo di fare del nostro meglio, nei limiti delle nostre possibilità, temporali ed economiche, sapendo che non siamo perfetti. Cerchiamo sempre l’alternativa sfusa, o con un packaging più sostenibile della plastica (e per fortuna esiste per la maggior parte dei prodotti di uso comune), ma se non la troviamo, prendiamo ciò che offre il mercato in questo momento.
Dovete sapere che il Tulimarito è un contabile e lo è per passione. Questo significa che, fin dal primo anno di matrimonio, le spese di famiglia sono monitorate quasi al centesimo. Segnamo tutto, anche il caffè al bar o l’euro per il parcheggio. Ogni mese compiliamo una tabella divisa per voci (auto, banca, alimentari, istruzione, regali, cose di casa, io, mio marito, figlio uno, figlio due, cane, gatto, spese mediche, utenze, assicurazioni, tempo libero, vacanze e gite, varie) e per ogni voce cerchiamo di ricordarci di segnare tutte le spese. Poi mio marito inserisce le varie spese in un file excel di bilancio e così abbiamo sempre sott’occhio l’andamento delle entrate e delle uscite e possiamo fare i confronti con gli anni precedenti. (OT: per la Tuliimpresa, avere un marito così organizzato è un dono!)
Detto questo, capite bene che per noi è molto facile capire se il nuovo stile di vita improntato verso la riduzione del nostro impatto ambientale sia economicamente conveniente oppure no.
La voce che mi impensieriva di più era la spesa settimanale (alimentari, igiene personale e della casa). QUI vi raccontavo come ci siamo organizzati per la spesa alimentare e QUI per i prodotti di igiene personale. Per quanto riguarda i prodotti per le pulizie (casa, pavimenti, bucato, bagno…) per il momento abbiamo un sistema misto: per la maggior parte prendiamo prodotti ecologici sfusi e ricaricabili. In più abbiamo adottato un paio di ricettine fai-da-te facilissime.
E invece, sorpresa! Ogni mese risparmiamo circa il 15%, che vi assicuro, a fine anno non è poco!
Le altre voci su cui influisce il nuovo stile di vita sono:
Cose di casa (oggetti per la casa, complementi d’arredo, arredo, boiatine varie) : finora abbiamo speso circa metà rispetto al solito (50% in meno)
Spese personali (vestiti, accessori, libri, giochi, trucchi…)
Come sono andate le mie spese personali? Io sono la più scialacquona e finora ho speso un terzo rispetto all’anno scorso (dunque, il 66% in meno)
Mio marito, che è sempre stato più parco di me, finora ha speso metà rispetto ai primi 4 mesi del 2018 (dunque il 50% in meno)
Spese personali dei figli, che sono i più parchi di tutti perchè dello shopping non può importargliene di meno: hanno comunque speso circa il 25% in meno.
E quindi, posso con gioia dire che il cambiamento delle abitudini ha influito positivamente sul nostro portafoglio! E, vi assicuro che non era scontato.
Non era scontato perchè io pensavo che la spesa al supermercato fosse la più economica (e sul singolo prodotto in diversi casi, ma non, sempre lo è: costa meno, e non ci si interroga molto sul perchè costi meno. Ma la spesa sale con la stessa facilità con cui si mettono nel carrello cose di cui non si ha davvero bisogno e che sono lì a portata di mano, sugli scaffali ad altezza occhi, con i cartello “comprami”… “offerta”… “il terzo è in omaggio”… “prendi 3 di queste e ti regalo la tovaglia”… che lampeggia sulle confezioni).
Non era scontato perchè l’ultima maglia l’ho presa artigianale a 50 euro e non in una catena low cost a 12. (La fast fashion era uscita dal mio budget già l’anno scorso).
Eppure, è stato facile. Oserei dire: facilissimo. Perchè nel mio cervello c’è stato uno switch, è proprio cambiato il mio modo di pensare, che si può riassumere in questa frase di Vivienne Westwood (mio marito era già molto più di me su questa lunghezza d’onda e i figli non vedevano l’ora di eliminare supermercato e centro commerciale dalle loro vite, perchè non hanno mai gradito andarci. Non sapete che felici che son stati quando ho detto loro: “Avevate ragione voi!”):
E se vi sembra una sfida difficile, ho preparato per voi una serie di domande che potete farvi prima di comprare qualcosa e che vi semplificherà un sacco la scelta (e la vita!) Potete stamparla e attaccarla dove volete, metterla nell’agenda, in auto, nella borsa, è tutta per voi! Il risultato è avere una dispensa, un armadio, una vita che vi corrisponde davvero, in cui ogni pezzo ha un significato ed un valore, un buon profumo e un buon sapore.
In questi mesi in tantissime mi avete scritto per raccontarmi come avete cambiato le vostre abitudine e quali e quanti (tantissimi!) passi state percorrendo verso uno stile di vita più verde: state monitorando le spese? Come sta andando?
Giulia dice
Cara anna!! Che dire: bene se non ottimo che le spese siano diminuite!!! Nel nostro piccolo possiamo fare e questo ci dimostra che ne vale anche la pena!!!
Baciiiii
Anna dice
Sono contentissima di questi conti!
Anna dice
eeeh sì! Un bacio a te!
Valis dice
Evviva!! Ottimo articolo, ottime dritte e ottimo incoraggiamento ?
Anna dice
Yeppa!!!