Se nello scorso post, dedicato alla spesa alimentare zero waste, mi sentivo abbastanza preparata, non posso dire lo stesso per quanto riguarda il “bagno sostenibile”, inteso come l’igiene personale.
Il mio livello di partenza era da quasi PRINCIPIANTE, se non consideriamo gli assorbenti lavabili che già usavo e l’attenzione al consumo dell’acqua (sono sempre stata molto attenta a non sprecare acqua, chiudendo ogni volta i rubinetti mentre mi insapono ed insegnando ai miei figli a fare altrettanto).
Ma i prodotti per l’igiene personale che usavo fino a qualche mese fa erano i classici prodotti da supermercato. Quindi, posso assolutamente affermare che nel mio bagno, negli ultimi mesi, c’è stata una vera e propria rivoluzione. Ma siccome rimango una novellina, che sta ancora studiando e scoprendo e sperimentando, ho deciso di impostare questa parte come un diario, in cui vi racconto che prodotti ho comprato in sostituzione di quelli nella plastica o usa e getta e vi dico anche come mi sto trovando. Non so quindi se quello di cui vi parlerò sia la soluzione migliore disponibile sul mercato, se sia la scelta definitiva o se cambierò qualcosa nel tempo. Sono una beginner, insomma!
Fine della premessa, vi racconto come mi sono organizzata. Tutti i prodotti di cui vi parlerò sono disponibili online e perciò vi metto tutti i link, ma io ho preso online solo i dischetti su Etsy, perchè gli altri li ho presi o al negozio tutto sfuso qui a Vicenza (quello di cui vi parlavo per la spesa alimentare, il Granaio di Eva e Nadia, oppure da Lush e da Friendly shop a Padova).
- La prima tappa è stata comprare su Etsy i dischetti struccanti lavabili (questi). Perchè dai, usandoli ogni giorno, se ne buttano almeno 365 all’anno. Troppissimi! Uso i dischetti lavabili da settembre 2018 e mi sto trovando benissimo. Ne uso uno, lo lavo immediatamente col sapone di marsiglia, lo appendo e si asciuga in fretta. Ne ho presi 8, ma data la velocità dell’operazione lavaggio/asciugatura, e poichè mi trucco davvero poco, me ne sarebbero bastati 4.
- Seconda tappa, la pulizia dei denti: ho preso lo spazzolino di Lamazuna che ha il manico al 70% in plastica vegetale e la testina è rimovibile. Quindi si tiene il manico e si cambia solo la testina ed il bello è che puoi restituire le testine usate in modo che vengano riciclate correttamente e direttamente dal produttore. Sono spazzolini colorati, così ognuno ha il suo e non c’è rischio di confondersi. Ci troviamo tutti e 4 molto bene con le setole medie.
Dello stesso marchio ho preso anche il dentifricio solido, ma non mi sono ancora abituata al fatto che non faccia schiuma, non so se lo comprerò di nuovo, ho l’impressione, probabilmente erronea (ma anche la psicologia ha un peso), di non lavarmi bene se non c’è un po’ di schiuma. Un’annotazione: può sembrare caro, ma dura tantissimo, perchè se ne usa davvero poco per volta. Come dentifricio solido ho testato anche qualche campioncino di pastiglie dentifricie alla menta di Lush (queste) e mi piacciono un saaaaacco! Solo che costano di più rispetto ad un dentifricio in tubetto del supermercato, così ho provato a vedere se sia possibile usare metà pastiglia ogni lavaggio, raddoppiando così la durata di una confezione: mi pare proprio che si possa fare, però mi riservo di chiedere al dentista la prossima volta che vado a fare un controllo. Fatelo anche voi se avete dei dubbi. Infine, il filo interdentale: ho preso da Friendly Shop il filo interdentale al carbone e menta di Georganics, costa 7 euro la confezione con barattolino di vetro, poi si comprerà solo la matassina di filo come ricarica.
- Terza tappa: il deodorante. Anche in questo caso, ho preso quello di Lamazuna e mi sto trovando davvero bene. Dura tanto, elimina gli odori senza profumare. Per me, è promosso!
- Quarta tappa: le orecchie, in sostituzione dei cotton fioc, ho preso un aggeggino simpaticissimo che si chiama Oriculì: è un bastoncino in bambù che ad un’estremità ha una pallina colorata ed uno spaghetto (la pallina si appoggia sul buchino dell’orecchio e si ruota, lo spaghetto sta all’interno dell’orecchio e cattura lo sporco), e dall’altra estremità ha una spatolina. Una volta usato si lava e si riutilizza all’infinito. Una bella notizia: per fortuna da quest’anno in Europa sono stati banditi i cotton fioc non biodegradabili, perchè i bastoncini di plastica sono rifiuti diffusissimi nei nostri mari e una grave causa di inquinamento per l’acqua, i pesci e gli uccelli marittimi.
- Quinta tappa: la cura del viso. A parte i dischetti struccanti sopracitati, uso una spugnetta di konjac, che deterge, esfolia ed è completamente vegetale. Vi metto QUI il link ad un approfondimento sul sito di Clio Make Up. E poi, uso le normali saponette, vegetali e naturali, formulate apposta per il viso. Ho preso quella detergente e quella esfoliante della Fior di Loto, ce ne sono tantissime per tutte le esigenze! Per idratare ho preso l’olio e il siero solido della Lush e mi piacciono davvero tanto, profumatissimi, lasciano una bella sensazione sulla pelle e si assorbono velocemente.
- Ultima (per ora) tappa: pulizia mani, corpo, capelli e igiene intima. Anche qui, saponette à gogo! Abbiamo preso il Bagnoschiuma solido all’avocado di Lush, e siccome è grosso lo abbiamo tagliato a pezzi più piccoli, così ognuno usa il proprio. Mio marito lo adora! Per le mani, usiamo un sapone di marsiglia artigianale preso tempo fa ad banchetto francese in un mercatino. Anche per l’igiene intima c’è la saponetta,per esempio quella della Vea che si trova in farmacia. E per i capelli, ho preso gli shampoobalsami di Ethical Grace, che è un brand italiano made in Torino. Per me, che uso la tinta, ho preso il 43grani (eccolo qui) e per marito e ragazzi il Gengevo (qui). Sono prodotti 2 in 1 tutti naturali e stanno durando davvero tanto, perché vale lo stesso discorso del dentifricio: si usa pochissimo prodotto, non c’è spreco!
Insomma ragazze, che vi devo dire se non questo: ma perché, perché non ci ho pensato prima? Il passaggio ad un bagno plastic free non è stato per niente difficile, i prodotti sono buoni, ci stiamo trovando tutti bene, sono anche belli visivamente, profumati, naturali, così anche le shopaholic tra di noi possono divertirsi negli acquisti (non bisogna per forza diventare dei minimalisti, per produrre meno rifiuti di plastica, anche se è vero che comprare meno è la prima forma di risparmio, economico ed ambientale). Io comunque sto annotando le spese, perchè questi prodotti costano di più rispetto a quelli del supermercato, quindi all’inizio sembra che passare a questo tipo di acquisti sostenibili sia più dispendioso, ma secondo me gli effetti si vedono nel lungo periodo e perciò voglio monitorare resa e durata per almeno 6 mesi, prima di fare qualunque considerazione.
Spero di avervi dato qualche ispirazione, di avervi incuriosite e tra qualche mese, magari in autunno, vi racconterò come sta andando il mio bagno sostenibile. E se voi avete dritte da darmi, come sempre, scrivetemi che sono affamata di conoscenza!
SILVIA dice
Cara Anna, la storia dell’eco friendly mi ha preso. Devo essere sincera. D’altronde da piccola sono cresciuta figlia di un socio WWF e ogni mese a casa arrivava un cataloghino su carta marroncina riciclata con tanti prodotti bellini. La maggior parte delle volte non compravamo nulla anche se mio padre versava puntualmente la sua quota di socio sostenitore della causa. E io adoravo sfogliare le pagine, vedere delfini e panda ritratti felici e prendere una prima coscienza e consapevolezza dell’importanza dell’ambiente come nostra grande Casa presente e futura.
Oggi in casa una delle frasi che più ripeto è: l’acqua è un bene prezioso e non va sprecato! Con due bambini piccoli che per lavarsi le mani starebbero le ore sotto l’acqua a fare le bolle….
Certo è che mi hai aperto gli occhi: abbiamo la casa piena di plastica. E anche senza iniziare a gamba tesa con il dentifricio in pasticche, ho proposto a Enzo di avviarci insieme verso una maggiore consapevolezza e magari trovare soluzioni alternative e più sostenibili. Fortunatamente non ci mancano i soldi per spendere qualcosina di più del flacone 3×2 della Coop che tanto bene profuma. E soprattutto non ci mancano i figli da educare al risparmio energetico e al rispetto della Terra che ci ospita.
Grazie ancora! Silvia
Laura Tanzi dice
Anna una domanda..ma non essendoci contenitori di plastica dove li tieni i saponi dopo l’uso (che sono sempre un po’ bagnati)…?
Grazie
Laura
Chicca dice
Mi piacciono i tuoi resoconti!! Io sono sempre stata un po’ fissata coi prodotti, quindi non ho quasi mai preso quelli da supermercato (diciamo che è il mio lusso) e ti confermo che Lush è super, sia per la qualità che per il no waste. Ora sto cercando altre cose, tipo i dischetti struccanti, gli spazzolini ecc e mi hai dato un po’ di indirizzi utili
Rispondo a Laura: se prendi una spugna di quelle rigide (non so spiegarti, tipo quelle a forma di nuvoletta del supermercato), ci puoi appoggiare i saponi: la spugna assorbe il bagnato e hai sempre tutto pulito. Ogni tanto devi solo lavare la spugna sotto acqua corrente e strizzarla bene
Valentina dice
Ciao, grazie per questi post ILLUMINANTI!!
Anche per noi è iniziata la “battaglia” alla plastica, non è sempre facile ma condividendo ce la faremo!!
Ciao
Valentina
Monia dice
Ciao anche per me è un periodo in cui sto studiando questi aspetti. Ti consiglio di fare un salto sul sito di ethical grace io uso i loro shampoo solidi e sono davvero eccezionali come pure le creme viso. Per i levatrucco me li sono direttamente prodotta … Saponette solide anche per noi … Gli spazzolini saranno il prossimo acquisto. .. per un bel po’ ho usato anche la coppetta mestruale ultimamente ho smesso per alcuni problemi
Anna dice
Ciao Monia, grazie! Stiamo usando proprio gli shampoo-balsamo di Ethical Grace, sono citati nell’articolo, e ci troviamo molto bene! Io niente coppetta, ma mi trovo benissimo con gli assorbenti lavabili che uso ormai da parecchi anni, te li consiglio (io li prendo da Ecobaby, che vende anche i pannolini)