Se è vero che la notte porta consiglio (quante volte ci si sveglia con un’idea, la soluzione ad un problema, la risposta ad una domanda?), anche una pausa e la lontananza portano consiglio. Nel mese passato a Creta, ho finalmente preso in esame la “questione Tulilab”, che non avevo mai nè tempo nè voglia di affrontare e che ho lasciato ammuffire per mesi come un formaggio sigillato male.
E voi direte: ma Tuli, cos’ha il tulilab che non va? E io ve lo dico subito:
- Gestione confusionaria e dispersiva dello spazio. L’avevo arredato con una disposizione provvisoria dei mobili pensando: “Solo lavorandoci saprò di cosa ho bisogno e mi adeguerò” (solo che non mi sono ancora adeguata) e ho accumulato robe varie dicendomi: “Intanto le metto qui, poi ci penserò”, col risultato che ultimamente giravo come una trottola per recuperare questo e quello oppure mi riducevo a tenere tutto sul tavolo per comodità.
- Questa “non gestione” dei mezzi e degli spazi, mi ha fatta gradualmente allontanare dall’ideale di studio d’artista poetico ed ispirante in cui passo tante ore ed accolgo chi viene a trovarmi. Adesso è troppo chiassoso, ci sono troppi colori, troppe distrazioni, non rispecchia nè me, nè il mio lavoro, nè quello di cui avete bisogno voi.
E quindi?
Quindi ho iniziato a raccogliere idee in una cartella Pinterest in cui ho racchiuso soluzioni organizzative, ma soprattutto il mood, l’atmosfera, le sensazioni che voglio che si provino accomodandosi da me.
Avendo recuperato un terzo tavolo (bellissimo, coi cavalletti ed un ripiano di cristallo), partirò da questa soluzione, che è ottima per lavorare. Sarà come essere in una plancia di comando, ogni funzione avrà una zona di lavoro precisa e sarà facile passare da una zona all’altra:
Poi voglio:
- creare uno spazio espositivo che sia intimo e avvolgente;
- mantenere la poltrona per l’angolo del tè e del relax;
- organizzare le librerie con tutti gli innumerevoli materiali d’uso.
Infine c’è la parte più divertente: definire lo stile ed occuparmi dello styling! Voglio che lo studio sia uno spazio gentile, delicato, in cui sentirsi accolte e coccolate:
Ma anche un luogo dove viaggiare con la fantasia, le emozioni e l’ispirazione:
Voglio che entrando, non importa dove si butta l’occhio, se alla porta o alla scrivania, alla finestra o alla parete, ci si trovi qualcosa che faccia sorridere e “sentire bene”:
Se mi seguite su IG Stories sapete che i lavori sono già iniziati. Continuate a seguirmi per vedere qualche work-in-progress. Ci lavorerò tempo permettendo, ma ormai il percorso è tracciato, non resta che seguirlo. E poi ci ritroveremo qui per mostrarvi il tulilab finito!
diafoletto dice
Geniale la soluzione con le postazioni di lavoro.
Ma una domanda … quanto è grande il Tulilab per tutto il resto?
Un abbraccio …
Anna dice
Ci sta tutto, ci sta ❤
diafoletto dice
anna grazie di cuore
irene dice
non vedo l’ora di vedere il risultato… nel frattempo ti seguo Tuli, in silenzio ti seguo…. buon lavoro!!!
Anna dice
È bello sapere che ci sei Irene! oh, porte aperte per te qui, lo sai vero? ??